L'Enna è il corso d'acqua di maggiore rilevanza della Val Taleggio poichè responsabile della formazione del noto Orrido della Val Taleggio mentre dal punto di vista orografico vanno segnalati il Cancervo, la Venturosa e il Sornadello che divide la valle dalla Val Brembana, la cima di Muschiada e il Culmine di San Pietro. La barriera formata dalle montagne nell'area settentrionale contribuisce alla presenza di un clima pressochè mite.
Il monte Venturosa è il punto più elevato dell'intera Val Taleggio sfiorando i duemila metri di altezza. Nel complesso l'area registra una superficie di oltre ottanta chilometri quadrati.
La Val Taleggio ospita una ricca vegetazione costituita da faggeti, olmi, ciliegi, frassini e tigli che popolano i boschi: una natura incontaminata che suscita un forte richiamo nei confronti degli appassionati. E se a ciò aggiungiamo che questo territorio è rimasto per buona parte immutato nel corso dei secoli, allora il fascino non fa che accrescere.

E' soprattutto la primavera a offrire il paesaggio più incantevole poichè i colori della natura che si risveglia lasciano ampio spazio a immagini poetiche.
La fauna ha risentito della caccia che, praticata in passato per l'abbondante presenza di selvaggina, ha mutato negativamente le sorti dei volatili del posto. La Val Taleggio oggi accoglie scoiattoli, ghiri e camosci insieme a qualche lepre e coturnice; durante la notte è facile imbattersi nei rapaci notturni come la civetta, il gufo notturno e l'allocco.
La Val Taleggio è il posto giusto dal quale avventurarsi in piacevoli escursioni e dal quale raggiungere i maggiori luoghi di storia e di arte dei dintorni. L'escursionismo è l'attività più intrapresa nella valle perchè facilitato dal clima e dalla natura: sviluppandosi su una vasta superficie, la Val Taleggio offre spunti altrettanto ampi.